Il Festival che cresce
Per parlare dei nostri “perché” dobbiamo pensare al Ferrara Buskers Festival come un patrimonio culturale e popolare non solo di Ferrara, ma di un intero movimento che si riconosce in valori, approccio alla vita e capacità di produrre emozioni che la città ha saputo abilitare, nutrire e celebrare, per 37 anni.
Essere all’altezza di questa storia significa avere alcune priorità: proteggere ed evolvere il progetto in un mondo notevolmente modificato, per questo riflessioni e ragionamenti sono partiti ormai diversi anni fa.
Prima internamente, domandandoci quali soluzioni potessero consentire al nostro Festival di trovare la linfa necessaria per strutturarsi secondo i modelli dei più grandi festival a livello internazionale. Poi coinvolgendo in un confronto diretto gli artisti che da anni calcano il palco del Ferrara Buskers Festival, i nostri associati e i diversi stakeholders coinvolti.
Unanime, condivisa e ponderata è stata la scelta di inserire un biglietto d’ingresso.
Perché il Ferrara Buskers Festival è un lavoro lungo un anno, la cui macchina organizzativa si mette in moto a partire dal giorno successivo in cui si chiude un’edizione.
Perché i costi organizzativi sono cresciuti a dismisura rispetto a primi anni 2000. Per alimentare il dietro le quinte è necessario circondarsi di professionisti che lavorino in tutti gli ambiti che coinvolgono il festival: dalla segreteria organizzativa alla logistica, dallo scouting alla sicurezza fino alla comunicazione e all’ospitalità degli artisti.
Perché non va dimenticato che agli artisti paghiamo vitto, alloggio e viaggio. Quest’ultimo a volte diventa un discrimine a poterli ospitare, tanto da dover rinunciare in partenza. Perché a volte, per consentire di portare con sé strumenti ingombranti, serve pagare un biglietto aereo aggiuntivo. E oggi questo a noi fa la differenza.
Perché quando si guarda all’estero e si ambisce a posizionarsi tra i più grandi festival internazionali, dobbiamo necessariamente andare oltre la musica. Investire in un palinsesto artistico e culturale che ci spinga oltre ciò che abbiamo imparato a conoscere ed amare.
Perché il Festival per essere sostenibile ha bisogno non solo di fondi pubblici. Per continuare ad assicurare la qualità e il valore che abbiamo dimostrato negli anni, abbiamo bisogno che anche il pubblico diventi complice e partecipe di un progetto di cambiamento più grande. Così come è sempre più importante attrarre nuovi sponsor, che condividano con noi l’amore per la cultura e l’arte di strada. È molto più facile trovare seguito in contesti sportivi o di altra natura, con biglietti e costi decisamente più elevati.
Il costo del biglietto è basso e questo perché vogliamo renderlo quanto più possibile accessibile a tutti, facendoci carico di tasse, diritti e normative ad esso collegati. Non è scontato che i bambini fino a 12 anni accedano gratuitamente.
Oggi abbiamo compiuto il nostro primo passo per diventare ancora più grandi e lo facciamo con la consapevolezza che questo Festival sia un’eredità importante per la città di Ferrara, ma l’opportunità per consolidarci come punto di riferimento per un pubblico internazionale nel panorama della musica di strada.